È molto lontano il rumoroso e spigoloso paglione in foglie di granoturco che fu mio giaciglio di campagna dai miei zii contadini romagnoli o i sommier della borghesia ottocentesca, a molle e crine di cavallo, durissimi e nidi ideali di tutte le bestie casalinghe.
Sopravvivono ancora i materassi di lana, da far cardare ogni 2, 3 anni nel cortile, materassi che rappresentavano la sicurezza ed il patrimonio della casa,da tramandarsi si padre in figlio, inquilini indesiderati compresi.
Fanno parte di un recente passato anche le tavole messe tra rete e materasso (duro è bello) perché il letto rigido e dritto “fa bene alla schiena” ed è anche politically correct se la tavola è una vecchia porta.
Tutte queste favole rurali o metropolitane hanno ceduto il passo a un atteggiamento consapevole che dice che ogni individuo è differente (alti, bassi, magri), che i modi di dormire sono differenti (supino, prono, di fianco, sa soli, in compagnia), che i modi di star sveglio sono molti (leggere, guardare la televisione, coccolare i bambini…). C’è poi la variabilità nel tempo che dice che un individuo non tiene lo stesso comportamento rigidamente e per sempre. Alcune volte va a letto affaticato dopo un intenso esercizio fisico, altre insonne e preoccupato, altre ancora con qualche acciacco. Qualche volta è ammalato e costretto per lunghe ore nel letto, che in questo caso diventa anche ricettacolo degli oggetti di intrattenimento che formano un mondo provvisorio e consolatorio, per non parlare di situazioni più impegnative e durature come le lunghe malattie e la vecchiaia o condizioni transitorie come la gravidanza o i traumi (pensate solo ad un banale “colpo della strega”) che ci possono imporre un uso intenso e insolito del letto.
Temo di aver gettato nella disperazione chi credeva di essere nel giusto pensando che un letto fosse semplicemente un letto e non un problema esistenziale. Non spaventatevi! Anche l’automobile all’inizio del secolo era solo un mezzo un po’ grezzo per spostarsi, prodotta praticamente in un solo modello ( che si chiamava probabilmente Ford), mentre oggi è un oggetto estremamente diversificato, complesso, specializzato e ricco di suggestioni. Anche il letto seguirà fatalmente (e giustamente) lo stesso destino. Ci sarà il letto adatto per ciascuno ( e c’è già) e ci saranno i mezzi perché si possano scegliere letti giusti in funzione delle esigenze del soggetto (in questo campo molto articolato e pieno di pregiudizi, si sta lavorando).
E in effetti nel tempo il letto da semplice giaciglio si è sviluppato come sistema formato da alcune componenti fondamentali: il sostegno (rete), la parte accogliente (materasso, cuscino) e la parte avvolgente (lenzuola, coperte). Ancora più rispondente sarà il letto quando si parlerà non solo dei singoli componenti, ma del sistema letto che è il vero obiettivo della ricerca sul comfort. Gli individui dormono bene o male e non sanno,ne vogliono sapere, le problematiche della rete, gli aspetti tecnici dei materassi, quelli dei cuscini e delle coperte. Dormono bene o male e basta.
D’altronde chi utilizza un’automobile si accorge se è stabile, confortevole, dura dad guidare, ecc. e non come e se funzionano gli ammortizzatori, i pneumatici, il servosterzo.
Sono i ricercatori che si devono occupare separatamente dei vari componenti per esigenze di analisi, di certificazioni e di qualificazione dei prodotti, per poi ricomporre tutti gli aspetti sinergici e dare risposte serie, semplici e chiare agli utenti il cui unico sacrosanto obiettivo è di dormir bene.
Ma come effettuare la scelta giusta?
[…] ci appare come un pacco più o meno ben foderato, che non si sa cosa racchiuda, e naturalmente operare la scelta solo in base alla qualità della fodera vuol dire essere certi di commettere errori colossali sul piano della salute e del comfort.
Per fortuna per guardare dentro al pacco e definire la qualità dei materassi vi sono tecniche, tecnici ed enti specializzati in grado di descrivere e certificare le caratteristiche che distinguono un prodotto buono da uno meno buono o cattivo.
Anche le caratteristiche di comfort dei materassi sono ben note: riguardano l’affondamento, l’accoglimento e la risposta elastica; sono misurabili e documentabili. sono state definite in seguito a ricerche sulla deformazione dei vari tipi di materassi sotto la sollecitazione del peso del corpo umano. L’obiettivo è stato di valutare qual è il tipo di supporto che consente alla colonna vertebrale dei differenti soggetti di mantenere la sua curvatura naturale, il che è garanzia che le fasce muscolari non debbano correggere la posizione e possano essere inattive, cioè rilassate, cioè in riposo.
Per ogni conformazione corporea si può quindi individuare il prodotto teoricamente giusto. Una prova empirica consigliata consiste nel far passare un braccio fra corpo steso e materasso: se passa con difficoltà il materasso è troppo morbido, se passa con troppa facilità il materasso è troppo duro. Questa situazione può essere valutata rigorosamente quando il soggetto giace supino sul materasso in posizione analoga a dei manichini dei manuali. Ma l’uomo, abbiamo visto, ha comportamenti vari e variabili e non assomiglia molto ai manichini. La complessità e variabilità delle situazioni chiedono il giudizio individuale che contiene in se tutti gli elementi soggettivi e comportamentali difficilmente semplificabili e classificabili. In ultima analisi è necessario, per effettuare una scelta oculata, provare il materasso, non diversamente da come si fa quando si acquista un abito.
Ma la prova sarà inevitabilmente breve e disagiata. Non si può certo andare nel negozio specializzato in pigiama, con un set di lenzuola e il bicchiere d’acqua per la notte! Il materasso potremo provarlo vestiti e per pochi minuti; è accertato che questa breve prova sarà comunque sufficiente per effettuare dei confronti e per farsi un’idea abbastanza precisa di cosa fa per noi.
Questa guida alla scelta sarà da associare al giudizio di chi ha guardato per noi dentro al pacco, ha valutato le caratteristiche del materasso e poi le ha confrontate con le caratteristiche dell’uomo. Naturalmente le persone a cui delegare la nostra salute devono essere serie e preparate e devono godere della nostra massima fiducia.
Tratto da “la qualità del dormire”
Luigi Bandini Buti
lettura interessante, divertente e consigliata!!!! come è consigliato dunque provare il materasso prima dell’acquisto.. Niente televendite, niente acquisti per corrispondenza, niente materassi uguali a quelli dell’amica/o .. ognuno di noi abbisogna del materasso ADATTO
Vi attendiamo per una prova , senza impegno,
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Ormai gli ortopedici sono d’accordo sul fatto che il materasso in puro lattice è il più adatto sia per dormire bene sia per evitare allergie. Consigliano anche che dovrebbe essere duro e non troppo alto, in modo da assecondare le curvature della colonna vertebrale. Il lattice è la sostanza secreta da alcuni alberi e dalla quale si ricava la gomma. E’ probabile, però, che le allergie scompaiano perché, sotto la fodera di puro cotone e il lenzuolo ugualmente di puro cotone, il materasso in lattice non trattiene la polvere e quindi risulta altamente inospitale per l’acaro della polvere, ritenuto il vero responsabile delle allergie. Non ci sono norme che regolano i materassi in lattice o di altro materiale, tranne quelle tecniche dell’UNI (che non sono vincolanti, stabiliscono soltanto la “regola dell’arte”) e una circolare del 2001 del Ministero delle Attività Produttive (ora dello Sviluppo Economico), che riguarda però soltanto l’etichettatura di questi prodotti. Materasso “tutto lattice” o “100% lattice” può essere denominato solo quello la cui parte interna è costituita unicamente da lattice di almeno 10 centimetri di spessore. Tuttavia il lattice può essere “naturale” (ricavato dagli alberi) o sintetico (artificiale perché costruito in laboratorio con polimeri sintetici): il Ministero ha chiarito che, se la parte interna include almeno l’85% di lattice naturale, l’indicazione supplementare “origine naturale” è la sola autorizzata. Queste le altre denominazioni alle quali il consumatore deve fare attenzione. Materasso lattice. Si tratta di lattice sintetico, la cui altezza minima deve essere sempre di 10 centimetri. Materasso composito. Contiene vari materiali come poliuretano, lana, schiuma polimerica, eccetera. Se la superficie è in lattice, può essere accompagnato dall’ulteriore dizione “superficie di contatto in lattice”. Agglomerato di fiocchi di lattice. La parte interna è costituita da schiuma di lattice (emulsione di lattice mischiato con aria) e residui di lattice. Agglomerato di fiocchi di lattice e polietere. Oltre alla composizione precedente, c’è anche il polietere. L’UNI, da parte sua, per garantire un riposo sicuro e confortevole ai bambini, che secondo gli psicologi infantili contribuisce in modo determinante al corretto sviluppo fisico e cerebrale del bambino, ha emanato la norma UNI 11036, la quale stabilisce i requisiti dimensionali e di sicurezza ed i relativi metodi di prova dei materassi d’uso domestico per bambini. La norma, che non comprende i materassi per culle, definisce le dimensioni che deve avere il materasso per bambini: lunghezza compresa tra 90 e 140 cm e larghezza compresa tra 50 e 70 cm. I materassi “a regola d’arte” devono anche rispettare i requisiti di sicurezza e resistenza indicati nella norma, come ad esempio: • i materiali utilizzati per la realizzazione del materasso devono rispettare determinati limiti di migrazione degli elementi; • sulla superficie dove riposerà il bambino non devono esserci maniglie, lacci, fiocchi, bottoni e/o fori; • le cuciture e le cerniere devono essere laterali e non taglienti; • le etichette applicate all’esterno della copertura del materasso devono essere cucite lungo tutto il loro perimetro. Per garantire il rispetto dei requisiti sopraindicati, il materasso “sicuro” è sottoposto alla prova d’urto, effettuata in laboratorio, che consiste nel far cadere un peso di 10 kg circa (chiamato massa d’urto) in legno (o materiale simile) sul materasso per 1.000 volte da un’altezza di 15 cm. Al termine della prova il materasso deve rimanere integro.
Autore: Unione Nazionale Consumatori Data: novembre 2007
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Avete appena comprato casa, la camera da letto dei vostri sogni è già quasi pronta, manca solo il materasso e non avete idea di quale sia quello più adatto a voi?
Ecco tutta l’informazione che vi serve.
Il sonno è fondamentale per recuperare le numerose energie che spendiamo nell’arco di una giornata per sopportare i ritmi frenetici e lo stress imposti dalla vita moderna. Inoltre la crescita esponenziale dei disturbi reumatici dovuti ad abitudini errate, a condizioni di lavoro sfavorevoli, ma anche a errori nell’alimentazione, hanno indotto i produttori di letti e materassi a ideare sistemi per il riposo innovativi, che coniugano le moderne tecnologie produttive con l’esperienza antica.
Ecco un piccolo manuale che può aiutarvi a conoscere e a scegliere consapevolmente.
Materassi a molle:si distinguono in materassi a molle biconiche Bonnell o a molle insacchettate. Entrambi garantiscono una buona traspirabilità, indipendentemente dall’imbottitura impiegata. Le molle insacchettate, a movimento indipendente l’una dall’altra, assicurano una maggiore ergonomicità grazie alla portanza differenziata. Un materasso di buona qualità dovrebbe essere costituito da almeno 480 molle.
Materassi ad acqua:modellabili ed elastici grazie al movimento del liquido. Essendo “ermetici ed impermeabili”, non consentono la dispersione dell’umidità verso il basso e quindi ostacolano la traspirazione. Per evitare un’eccessiva sudorazione durante il sonno, è importante regolare bene la temperatura dell’acqua.
Materassi in lattice, in cocco mescolato a lattice, in crine mescolato a lattice(ove il lattice ha la funzione di legante): i materassi in lattice naturale dovrebbero recare il marchio di qualità QUL, che garantisce l’assenza di sostanze nocive e la veridicità delle informazioni relative ai componenti impiegati.
Materassi in Memory Foamo schiuma viscoelastica: garantiscono una distribuzione omogenea della pressione corporea. Svantaggi: gli affossamenti dovuti al peso corporeo possono limitare la libertà di movimento. Se la temperatura della camera da letto è molto bassa, la schiuma si indurisce.
Materassi a strati pressati, ad es. in crine di cavallo o in “kapok”: il kapok – una sorta di ovatta ricavata dai frutti di un albero tropicale della famiglia delle Bombacaceae – è un materiale particolarmente adatto ai soggetti allergici. Questo tipo di materassi deve essere arieggiato con particolare cura.
Futon: costituito da un unico strato di cotone o lana, eventualmente amalgamati a lattice o fibra di cocco.
Materassi combinati: realizzati abbinando strati di materiali diversi (lattice, crine, cocco, lana).
Materassi “naturali”: costituiti da materiali completamente naturali, non sottoposti ad alcun trattamento. Se formati da strati sovrapposti senza involucro, possono essere personalizzati in base alle esigenze del/la dormiente.
Inoltre..
A COSA BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE?
Possibilità di arieggiare il materasso. Nel materasso si accumula ogni notte sudore, perciò bisognerebbe poterlo arieggiare frequentemente. Naturalmente arieggiare un materasso a strati pressati è più difficile, specie se collocato in un letto a cassettone chiuso lateralmente e inferiormente (tra pavimento e materasso dovrebbero esserci 25-30 cm di spazio libero).
Corretta posizione della colonna vertebrale. Oltre a un buon materasso si raccomanda una rete con doghe a rigidità differenziata. Questo tipo di rete permette di mantenere la colonna vertebrale sempre diritta, ad es. lasciando sprofondare la spalla più del busto quando si dorme sul fianco.
Rigidità. Chi pesa di più ha bisogno di un sistema letto più rigido. Le persone leggere, i bambini e gli anziani dovrebbero optare invece per soluzioni più morbide.
Attenzione anche ai possibili fattori allergenici di origine naturale o artificiale (ad es. lana, crine di cavallo, colle e mastici).
Corretta ubicazione del letto. Rispettare una distanza adeguata da impianti e apparecchi elettrici (bioedilizia), nonché da possibili fonti di disturbo geologico (radioestesia).
L’igiene del letto è uno dei punti cruciali della cultura del buon dormire. Stephen Pretlove, un ricercatore dell’Università britannica di Kingston, sostiene che lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente per eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi, facilitando così il processo di disidratazione e conseguente morte degli acari. In effetti abbiamo sempre sostenuto che arieggiare il materasso è la prima forma di igiene da seguire.
Come si sceglie il materasso? La prima regola è provare, provare, provare. In commercio esistono decine e decine di materassi, diversi per tipologia (lana, lattice, molle, poliuretano), qualità dei materiali e sostegno. Scegliere a scatola chiusa è come comperare un vestito senza verificarne la taglia.
Come si può provare un materasso? È indispensabile recarsi in un punto vendita, preferibilmente dotato di area prova e di personale qualificato in grado di aiutare e guidare nella scelta.
Quali errori è meglio evitare? L’errore più comune è credere che il materasso debba essere ortopedico, ovverosia duro. Il materasso corretto, in realtà, è quello che dà il giusto sostegno: per sapere quale sia bisogna provarlo. È piuttosto comune scegliere anche in base al prezzo. Ma occorre tener conto che sul materasso trascorriamo un terzo della nostra vita e che questo fatto influisce molto sulla qualità dei rimanenti due terzi.
Quando dev’essere cambiato ilmaterasso? Per ragioni igieniche, un materasso va cambiato al massimo dopo sette/dieci anni di uso. Ogni notte, infatti, il corpo emette un quarto di litro in sudore, tossine e umori corporali, che vanno a depositarsi nel materasso. Notte dopo notte, anno dopo anno, tali depositi rappresentano un terreno di coltura ideale per gli acari della polvere.
Quali segnali indicano che il materasso è da cambiare? Alcuni segnali potrebbero essere gli indolenzimenti e i dolori lombari al mattino, appena svegli. Potrebbero anche essere percepiti senso di disagio, fiacchezza e rapido affaticamento, con difficoltà di concentrazione a seguito di un sonno poco ristoratore. Al sorgere di questi sintomi è comunque sempre opportuno parlare con il proprio medico di fiducia.
Quali sono le conseguenze di un materasso improprio? Un materasso improprio può impedire di dormire bene e può recare danni alla colonna vertebrale.
Perché è importante dormire bene? Il riposo fisico è necessario per distendere i muscoli, eliminando lo schiacciamento delle vertebre e la pressione che grava sulle articolazioni. È importante per l’assorbimento degli oligoelementi e per la sintesi di alcuni ormoni, nonché per il recupero delle funzioni intellettuali e psichiche.
Qual è la manutenzione corretta per il materasso? Per garantire l’igiene e la salubrità, il materasso dovrebbe essere lasciato scoperto ogni mattina per almeno venti minuti. Periodicamente è corretto e necessario anche ruotarlo in senso testa-piedi e sottosopra, per un assestamento migliore e omogeneo delle parti interne.
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per la prova del materasso più adatto a te ti aspettiamo a Lissone Via Pascoli 39
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