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INSONNIA TRANSITORIA e INSONNIA CRONICA

 

L’INSONNIA CRONICA
II disturbo cronico o persistente del sonno è, nella maggior parte dei casi, legato a un’alterazione dell’orologio biologico interno.
L’insonnia persistente viene definita anche primitiva o abituale. Questa forma si osserva sovente in soggetti apparentemente sani, per i quali costituisce l’unica forma di malessere. Tuttavia è sufficiente un esame più approfondito perché si rivelino componenti ansiose o depressive. L’insonnia primitiva può presentarsi indifferentemente come insonnia da addormentamento, da risveglio precoce o intermittente, e spesso resiste ai trattamenti di tipo farmacologico.
Se l’insonnia si protrae nel tempo e non è chiaramente riconducibile a fattori esterni perturbanti, è necessario procedere a un’indagine per scoprirne le cause organiche o psichiche.

I sonniferi: un rischio peggiore del male?
Farmaci ipnotici o ansiolitici non vanno assolutamente assunti per automedicazione, ma solo se prescritti dopo accurati accertamenti medici.
A volte, infatti, un’indagine approfondita scopre che l’insonnia grave lamentata dal paziente non esiste. Non è infrequente che persone fermamente convinte di non dormire più di 4 ore per notte risultino, a un esame polisonnigrafico, dormire invece regolarmente. In questo caso, a essere alterato non è il sonno, ma la sua percezione soggettiva e le componenti qualitative. Gli ‘insonni soggettivi’ si riconoscono anche dal fatto che il loro livello di vigilanza diurno è stabile e normale, contrariamente a quello dei veri insonni.
Usare impropriamente i sonniferi presenta un altro rischio: i farmaci che inducono il sonno hanno l’inconveniente di ridurre in modo significativo la percentuale di sonno REM, il che produce un’insonnia soggettiva di rimbalzo; per quanto le ore di sonno effettivo siano vicine o addirittura superiori alla media, la sensazione di spossatezza persiste al punto di indurre l’assunzione di un’ulteriore e più massiccia dose di psicofarmaco, con la conseguenza di aggravare l’insonnia.
Anche la brusca interruzione dell’assunzione di psicofarmaci ipnotici ha un effetto di rimbalzo, che aggrava l’insonnia precedente e la ‘arricchisce’ talvolta di sogni d’angoscia e incubi.

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Non trascurare le 4 cause che aumentano l’insonnia

Combattiamo l’insonnia controllando: 

 RUMORI, TEMPERATURA “DEL LETTO”, ARREDAMENTO DELLA CAMERA DA LETTO,  MATERASSO.

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Rumori forti e continui disturbano il nostro  sonno; il sonno diventa irrequieto, superficiale e spesso viene interrotto) Per ottenere un clima complessivo favorevole, la temperatura del corpo, del letto (materasso) e dell’ambiente, non dovrebbero variare fra loro in modo troppo rilevante. Possono disturbare il sonno, sia il clima del letto troppo freddo che quello troppo caldo; ne consegue una maggiore o minore causa di spostamento di posizione che provoca così frequenti risvegli. La temperatura ambientale  dovrebbe essere di circa 18°C e mai inferiore ai 16°questo vale particolarmente per le persone anziane che hanno bisogno di una maggiore quantità di calore, mentre sotto le lenzuola la temperatura sarà di 37 gradi circa ossia  la temperatura del nostro corpo trattenuta dalle lenzuola.  Anche l’umidità ambientale riveste grande importanza: dovrebbe, come in tutti gli altri ambienti, essere almeno del 50%. In inverno, quando i termosifoni asciugano l’aria, è utili attivare un umidificatore nella zona notte. È stato riscontrato che l’arredamento e gli oggetti all’interno della camera da letto, come per esempio i materassi, realizzati in materiale naturale o sintetico, possono agire sull’uomo sia in maniera positiva che negativa. E’ importante che nlla zona notte l’arredamento sia realizzato con materiali non inquinanti, di facile pulizia e manutenzione. Se possibile evitare che si vengano a creare campi elettromagnetici. Si consiglia di tenere gli apparecchi elettronici più lontano possibile dalla testata del letto.

Quando il letto è troppo corto o troppo stretto, i movimenti naturali  vengono ostacolati; quando ci si gira o si allungano le braccia, si urta contro la parete, la pediera, la testiera oppure sulla schiena del partner.  un letto dovrebbe essere 30 cm superiore all’altezza della persona.

la scelta del materasso: non esiste un materasso adatto a tutti ma una cosa è necessaria per TUTTI …LA COLONNA VERTEBRALE DEVE CONSERVARE LA SUA CONFORMAZIONE NATURALE OSSIA “A ESSE” .. un buon materasso non dovrà essere ne troppo duro ne troppo morbido per sostenere la nostra schiena.

 

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Per scegliere e provare il materasso più adatto a te ti aspettiamo nel nostro Corner materassi  Cignus Dinotte presso lo showroom di Lissone DOMUS ARREDI VIA PASCOLI 39 tel 039794790.

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Ecco cosa si intende per INSONNIA.

 

Il termine insonnia indica un fenomeno soggettivo, perché ogni persona ne ha una percezione individuale. Alcuni trovano naturale dormire 3 o 4 ore per notte: sono i cosiddetti dormitori brevi, che dormono meno del 75% delle ore di sonno necessarie ai loro coetanei.
Per i dormitori lunghi invece, 9 ore di sonno sono il minimo necessario per sentirsi in forma. Secondo il profilo psicologico tracciato da un ipnologo americano, i dormitori brevi sono persone efficienti, ambiziose, conformiste, sicure di sé e poco apprensive. I dormitori lunghi sono meno soddisfatti di sé, più critici, apprensivi, leggermente depressi, ma spesso dotati di creatività e senso artistico. In linea teorica, l’ottimale si colloca, per un adulto, attorno alle 7-8 ore di sonno.

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Che cos’è l’insonnia
Si può definire ‘insonne’ una persona che ha difficoltà ad addormentarsi o che non riesce a dormire quanto, e soprattutto come, vorrebbe.
L’insonnia infatti si manifesta non soltanto come difficoltà ad addormentarsi in presenza di un bisogno fisiologico di sonno; molto spesso una persona si autodefìnisce ‘insonne’ quando percepisce il suo sonno come insoddisfacente, con una conseguente spossatezza costante accompagnata da stati di ansietà.
Statisticamente, l’insonnia presenta nel corso della vita un andamento ondulatorio:
• tra i 20 e i 40 anni il disturbo sembra affliggere prevalentemente le donne, specie se sposate e casalinghe, con una percentuale del 23,1% contro il 14,7% della popolazione maschile;
• intorno ai 45 anni, il numero degli insonni si attesta sul 20% in entrambi i sessi;
• verso i 55 anni, le insonnie femminili registrano un’impennata, con valori attorno al 40%, mentre quelle maschili salgono ai 30% intorno ai 60 anni.
Si può dunque ritenere che l’insonnia femminile abbia un picco in corrispondenza della menopausa, e quella maschile aumenti in concomitanza, con l’età del pensionamento, due eventi che possono instaurare uno stato psicologico di ‘lutto’ a causa della perdita ‘di ruolo’ o della perdita di identità personale.

La quantità e la qualità del sonno
La quantità di sonno necessario varia con il variare dell’età, e differisce da un soggetto all’altro. In genere, è massima nelle prime fasi della vita e decresce con l’avanzare degli anni, fino ad attestarsi su una media di 7-8 ore concentrate in un singolo periodo della notte.
Più che la durata complessiva, tuttavia, ciò che conta è la qualità del sonno, che è strettamente correlata alla possibilità di attraversare tutte le sue fasi e i suoi stadi. Particolarmente importante è una corretta alternanza delle fasi di sonno REM e non REM, che sono complementari e si alternano ciclicamente 4-5 volte per notte. Ogni ciclo di sonno REM e non REM dura dai 70 ai 150 minuti, e costituisce un’unità del sonno che deve essere vissuta interamente per garantire una sensazione di riposo.
L’insonnia è transitoria quando si prolunga per pochi giorni, mentre è definita cronica quando perdura per settimane, mesi o anni. In realtà, l’insonnia cronica, ossia la difficoltà a dormire ogni notte per anni, è un fenomeno estremamente raro.
Il persistente disturbo del sonno interferisce notevolmente con il benessere psicofisico della persona: non solo è debilitante, ma può essere anche dannoso e va quindi affrontato seriamente.
Alcune persone, pur affermando di dormire un numero sufficiente di ore, lamentano al risveglio una persistente stanchezza, come se non avessero dormito abbastanza: sono i cattivi dormitori.
Gli studi condotti sull’argomento hanno dimostrato che questi individui presentano alterazioni: temperatura corporea più elevata della norma, frequenza cardiaca più alta, maggior numero di movimenti corporei e di vasocostrizioni periferiche.
Bisogna ricordare che l’insonnia è un sintomo e non una malattia, e in quanto tale rimanda sempre a un problema sottostante, che può essere di ordine psichico o fisico.

La melatonina: un ormone da usare con cautela

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L’uso della melatonina nei disturbi del sonno risale agli anni Novanta, a seguito delle ricerche svolte negli Stati Uniti sulle possibilità di utilizzare come sonnifero la sua capacità di regolare i ritmi circadiani.
La melatonina è un ormone, secreto dalla ghiandola pineale del cervello, che ha il ruolo di preparare il corpo al riposo notturno.
Il segnale d’innesco del processo è dato dal buio: non appena la luce diurna scompare, la ghiandola pineale comincia a secernere l’ormone, che entra in circolo e fa scattare l’orologio biologico interno al cervello sulla posizione sonno. Abbondante nei bambini, la quantità di ormone secreta decresce con l’età, e questo ha fatto sospettare il suo coinvolgimento nei processi d’invecchiamento.
Però sembra che la melatonina sia rischiosa per chi soffre di disturbi cardiovascolari, dato che tende a contrarre i vasi sanguigni. Va inoltre evitata assolutamente in presenza di stati depressivi e nei bambini, che ne producono già in abbondanza.
Oltre che nelle sindromi da jet lag, la melatonina viene utilizzata per riallineare l”orologio biologico’ nei turisti e in chi soffre di insonnia temporanea, a piccole dosi e per brevi periodi. Poiché la luce ne annulla gli effetti, quando si assume melatonina non bisogna esporsi a fonti luminose di alcun tipo, nemmeno alla luce artificiale dell’illuminazione domestica.

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Anche un buon materasso però può aiutarvi a dormire meglio.

Cignus Dinotte lo sa ed è per questo che vi propone prodotti di alta qualità, studiati e testati per garantire il massimo del comfort per tutti.

Nuovi materiali come Geoflex, Gel rinfrescante e Lenta Memoria sono stati introdotti in materassi come Geogel, Ergoduo, Essenza e Galaxy Memo.

Informati oppure vieni direttamente a VEDERE e PROVARE nel nostro showroom!

 

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Dormite male???? provate il succo di ciliegia!

Se soffrite di insonnia ecco un’insolita soluzione fresca e naturale.

Una recente ricerca dell’Università della Pennsylvania, dell’Università di Rochester e del VA Center di Canandaigua ha dimostrato che la somministrazione continuativa di succo di ciliegia può aiutare in modo molto significativo a combattere l’insonnia.
Il test è stato condotto con la collaborazione di 15 persone adulte, tutte sofferenti di insonnia. Ad esse per due settimane sono stati dati da bere ogni giorno, sia al mattino che alla sera, 227 grammi di succo di ciliegia. Nelle due settimane successive invece la dieta è cambiata, e sono stati somministrati gli stessi quantitativi di comune succo di frutta. I risultati hanno riscontrato notevoli benefici sia per numero di ore dormite sia per la qualità del sonno nelle due settimane di assunzione di succo di ciliegia, mentre nelle due successive il succo di frutta non assicurava alcun vantaggio. La spiegazione sta nel fatto che le ciliegie hanno un alto contenuto di melatonina, che regola il corretto ciclo veglia/sonno ma che purtroppo è prodotta in quantità molto scarsa dall’organismo umano.

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Con un buon bicchiere di succo di ciliegia e un comodo materasso Cignus-Dinotte possiamo dire addio all’insonnia!

Puoi scegliere quello più adatto alle tue esigenze nell’angolo attrezzato del nostro showroom.

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materassi e consigli per la linea

Dormire poco e male stimola l’appetito!

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E’ uno scherzo?

no!

In realtà succede che la scarsità di sonno o la sua cattiva qualità, tra le tante conseguenze, ha anche quella di stimolare la produzione di grelina, un ormone prodotto dalle cellule P/D1 presenti nello stomaco e che stimola il senso di fame. Se invece il sonno è sufficiente e appagante, ad essere stimolata è la produzione di leptina, un ormone complementare che induce il senso di sazietà. E’ dunque scientificamente corretto sostenere che un sonno regolare, sufficiente e sereno consente anche di tenere sotto controllo con maggiore efficacia e in modo del tutto naturale il peso forma, senza alcuno sforzo particolare.

Meglio di così! 😉

Buon riposo a tutti!

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